Ti racconto...un libro
(Rubrica letteraria della biblioteca Don Peppino Lannia)

                      


Libri di successo


    In questa rubrica presentiamo opere di scrittrici e scrittori alle loro prime pubblicazioni, come anche di autrici ed autori già affermati. Promuovere il libro e la lettura è soprattutto un piacere di cui non vogliamo privarci e cerchiamo di farlo al meglio delle nostre possibilità. In questa pagina troverete la recenzione del "libro del giorno", ma anche il catalogo dei libri già recensiti e la raccolta delle recensioni già pubblicate .                            

   La produzione letteraria italiana ed internazionale ci consente di guardare con speranza al futuro del libro e della lettura, ma sappiamo anche che la strada degli autori non è priva di ostacoli e, nel nostro piccolo, cerchiamo di rimuovere almeno un sassolino dal loro percorso.        

  Alle scrittrici e agli scrittori di cui già abbiamo proposto le opere, come anche a quanti ci consentiranno il privilegio di farlo, auguriamo un futuro luminoso che li ripaghi delle difficoltà che potranno incontrare e dell’impegno che dovranno profondere nel loro lavoro.          

  A quanti seguono la nostra rubrica, chiediamo di regalarsi, se è possibile, qualche momento di distacco dalle difficoltà e dalle preoccupazioni quotidiane, che oggi non sono poche e non sono lievi. La lettura è un buon modo per farlo e in questa raccolta può essere trovata, almeno lo speriamo,  qualche indicazione per orientare le  scelte.    

  Saremo grati a quanti vorranno consigliarci qualche miglioramento da apportare al nostro lavoro, questo ci darà modo di crescere e di assicurare servizi bibliotecari sempre più puntuali.                                               

                          Buona lettura a tutti dai volontari della biblioteca “Don Peppino Lannia”



Recensioni a cura di:
Teresa Cautiero

Claudia Cicale
Luigi Zeno

(Volontari della biblioteca Don Peppino Lannia)

15 maggio 2024
Ti racconto...un libro
(Rubrica letteraria della biblioteca Don Peppino Lannia) 

CON GLI OCCHI DI MATILDE

un padre per amore una madre per destino

di Sonia Ferrari

proget edizioni

Come può una bambina di tre anni essere più pronta a scoprire
chi la può amare veramente rispetto ad un adulto? È una
domanda ovvia che ti viene spontanea appena inizi a leggere
questo libro.
Una vicenda a dir poco assurda ma così avvincente che a tratti
può sembrare fantasia. Ma invece ti ritrovi a rivedere momenti
della tua vita che tanto assomigliano a quelli dei protagonisti.

La storia ha inizio in modo tragico con il suicidio di Nora, la
mamma biologica di Matilde, proprio nel giorno del suo
anniversario di matrimonio con Max, il papà di Matilde.
È proprio la bambina ad individuare in un ristorante quella che
sarà la sua mamma per destino. Sarà stato un caso o entra in
gioco “ l’ossitocina” l’ormone dell’amore che si produce tra
persone che stanno bene insieme?
Questo è l’enigma che la psicoterapeuta cercherà di spiegare a
Sofia, colei che Matilde ha scelto come madre per destino.
Una storia avvincente dove una bambina di tre anni riesce a
cambiare il corso degli eventi delle persone a lei più care, e ci fa
capire come a volte i bambini sono più consapevoli di noi adulti.
Ed è quello che è capitato ai personaggi di questo libro che si
sono lasciati guidare dagli “ occhi di Matilde”. Non ci resta che aspettare il prossimo libro! Tutti i testi recensiti, sono presenti nel nostro catalogo è potete prenotarli con il servizio di prestito bibliotecario ????.


8 maggio 2024

presentazione del libro di
Susanna Trippa


La pandemia provocata dal Covid-19 comparirà nei libri di storia e tra
qualche secolo costituirà un esempio di riferimento per i momenti di crisi nella storia dell’umanità.
Nella Valcavallina in provincia di Bergamo si svolge la storia, sembra che tutto sia normale ,ma un esserino infinitesimale tiene tutti in scacco.
In un momento crollano tutte le certezze , e se credevamo di essere invincibili invece … paf.. vengono fuori fragilità e vulnerabilità. Forse prima della pandemia si poteva pensare che le società democratiche occidentali fossero la quintessenza della stabilità in comparazione alla situazione di altre parti del pianeta. Ma è stato dimostrato che la vulnerabilità è qualcosa che riguarda tutti.
È in questo contesto che la nostra autrice decide di scrivere una storia
perché le storie nutrono l’anima e consolano proprio come gliel’ha
insegnato la grande scrittrice Clarissa Pinkola Estès… Per noi una storia è una persona viva.
Si abbandona ai ricordi aprendo vecchie scatole piene di foto e tra esse scorge un pacchetto legato da un nastrino ingiallito.
Sono le lettere che si scambiavano i suoi genitori durante gli anni Trenta.
È come se quel pacchetto la chiamasse e lei è pronta a raccontare la
storia che in quei giorni di pandemia l’aiuta a nutrirsi e a consolarsi.


1983

LA GRANDE FERITA
Pozzuoli, il bradisismo, la storia di un popolo
di
MATILDE IACCARINO
D'Amico editore/ Flegrea 10
Prefazione di Maurizio Erto

  1983- LA GRANDE FERITA è il più recente libro di Matilde Iaccarino. Giornalista, Dirigente scolastica presso l'Istituto comprensivo "Giovanni Paolo 1°" di Stornara in provincia di Foggia, Matilde Iaccarino è anche una scrittrice che non si risparmia. infatti ad oggi può vantare circa quaranta saggi storici e venti pubblicazioni di narrativa.
     Il suo ultimo libro è la sintesi chiara ed esauriente di un lungo lavoro di ricerca, in cui hanno avuto un ruolo importante una sua indubbia conoscenza dei fatti, essendo legata a doppio filo alla Città, ma anche le innumerevoli interviste fatte a quanti avevano ricoperto ruoli operativi nel corso della crisi bradisismica del 1983 e soprattutto ai cittadini che avevano vissuto detta crisi e avevano dovuto lasciare le proprie case per sistemazioni di fortuna lungo il litorale domitio.
     Matilde Iaccarino di quei giorni racconta l'attaccamento dei cittadini alla propria Città. L'ininterrotto , quotidiano andirivieni dalle case requisite quali alloggi temporanei, alle proprie case a Pozzuoli e viceversa.
   Racconta della strenua resistenza dei commercianti che mantennero aperte le proprie attività in una Città che viveva solo di giorno, ma diveniva una città morta appena la luce del sole lasciava posto alle tenebre.
    Racconta dei bambini e della necessità di poterli mandare comunque a scuola.          
        Il titolo del libro non poteva essere diverso. Il 1983 resta una ferita profonda nel tessuto sociale della città. Un esodo che forse non ha paragoni in tutto il dopoguerra. Un assetto sociale distrutto e mai ricomposto nel nuovo mega quartiere di Monterusciello.
     Il Libro di Matilde Iaccarino è cronaca incontestabile di accadimenti , di memorie importantissime non solo sotto l'aspetto storico, ma soprattutto utili, nel caso qualcuno faccia lo sforzo di credere nelle esperienze passate e, quindi, affrontare con le conoscenze acquisite , altri eventuali, simili eventi.


Pozzuoli

I SEGNI, LA DISCONTINUITA', LA NARRAZIONE DEGLI SPAZI

di
FRANCO GENTILE
Kairós Edizioni

Franco Gentile è Docente di materie letterarie, Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo 1° - Paolo di Tarso- in Bacoli NA), Giornalista pubblicista, ma è anche un valente scrittore. Infatti è autore di numerose pubblicazioni per la didattica, sulla storia locale, come anche di un romanzo titolato " I filari dell'anima".      Vive a Pozzuoli, Città che ama profondamente e incondizionatamente.
      La sua ultima opera tratta proprio della sua Città ed è titolata "Pozzuoli - i segni, la discontinuità, la narrazione degli spazi".  
    Franco Gentile nel suo libro tratta ci illustra le trasformazioni che, soprattutto nel sociale ha subito la Città a seguito della recrudescenza bradisismica che la interessò nel 1983. Infatti nella sua prima parte, l'autore scrive ".... ignorare tali evidenze equivale ad avere una distorta rappresentazione di ciò che è realmente accaduto all'identità della Città (rioni, spazi urbani, vicoli, edifici pubblici e privati, sacri, etc). .... il cuore di Pozzuoli, nel 1983 fu interessato, in un solo anno e mezzo, da un cambio di rotta come in poche altre realtà geografiche d'Italia..."
         Franco Gentile, nel suo scritto, imbriglia il suo amore per la Città, non lascia spazio a critiche o a polemiche. Infatti il suo solo scopo, e lo si legge chiaramente, è quello di contribuire a tramandare gli accadimenti in modo da farne una memoria indelebile ed attendibile.
       Con sapienti ricerche, ricostruisce i limiti dei vari quartieri della Città, ne ricorda il tessuto commerciale e finanche le rivalità tra i gruppi di ragazzini di rioni diversi.
       "Pozzuoli" è un libro che può spiegare ai nostri giovani la Città che vivono, ma è soprattutto un "documento storico" da custodire gelosamente.


3 marzo 2024

presentazione del libro di
Lucia Ricciardi

Oggi vi proponiamo la recensione del libro “ Il rumore dell’acqua” di Lucia Ricciardi 
Due personaggi, , una libraia e un fioraio, due vite nettamente opposte, solo un elemento li accomuna l’iniziale del proprio nome L. Lei, sempre assorta nei suoi pensieri, concentrata nel suo lavoro, cammina a testa bassa più che altro per proteggersi ma non fa altro che confondersi con il resto del mondo. Lui era l’opposto della libraia, il suo viso sempre illuminato dal sorriso, con un fascino che trascina le persone a chiacchierare con lui, ecco sembra nato per stare tra la gente e con la sua semplicità cerca di conquistare l’attenzione della libraia. Lei, però, odia il contatto fisico e immaginiamo poi averlo con uno sconosciuto, è quasi una violenza ed è questo il motivo perché la maggior parte delle persone si allontanano da lei. Lui no, il fioraio è rimasto lì, anzi si è messo comodo a farle domande, ad invitarla ad uscire, e avere un no come risposta. Le dà tempo per pensarci anzi viene attirato nella rete della fioraia. Anche l’acqua ha il suo ruolo in questa storia con il suo rumore o il suo momento di tranquillità. E il caos è lì che ti aspetta mentre i due personaggi si raccontano, si fanno del male, si ritrovano, si allontanano, pronti a soffrire per la perdita di qualcuno o a gioire nel ritrovare la sua vecchia Bambola… Un romanzo che tiene avvinto nella rete delle parole fino alla fine, che ti aiuta a comprendere e ad accettare il corso naturale degli eventi, come l’acqua che non riesci a trattenere fra mani. La recensione è curata dalla nostra volontaria @teresacautiero. 
Tutti i testi recensiti, sono presenti nel nostro catalogo è potete prenotarli con il servizio di prestito bibliotecario ????.


7 febbraio 2024

presentazione del libro di 
Raffaele Di Leva

TI RACCONTO…UN LIBRO!????. Oggi vi parliamo di un libro scritto da un autore napoletano,@raffaeledileva. ⚪️“Mi concederesti un ballo?” Racconta di come in incontro programmato dalla sua migliore amica cambia la vita di Cristina, una giovane pallanuotista del Setterosa e del Neapolis, una vita dedicata allo sport e alo studio e dove, dopo l’ultima cocente delusione non c’era più spazio per l’amore. Dall’altra parte un giovane, Francesco, che ha fatto dell’arte e della cultura la ragione primordiale della sua vita. Timido e romantico per natura, non aveva mai avuto la possibilità di avviare una storia d’amore perché si sentiva inadeguato, al cospetto di una ragazza non riusciva a spiccicare una parola o arrossiva eccessivamente. Il risultato del loro primo incontro fu alquanto inaspettato: canzoni a partire dagli anni ’60, una gara di ballo, un bacio, e la sensazione da parte di Cristina che Francesco è un ragazzo genuino e con una bontà d’animo non facile da trovare nei ragazzi di oggi. Una storia fluida che porta ad affezionarsi ai personaggi, dove ci porta nei quartieri di Napoli, Fuorigrotta, Pozzuoli, il tutto unito dall’amore per l’arte, lo sport, la musica… Un romanzo che nel finale lascia aperto o spazio per un seguito…! Non ci resta che aspettare il prossimo libro! La recensione è curata dalla nostra volontaria @teresacautiero ????

14 dicembre 2023
presentazione di due libri di
MATTEO BERTONI

Matteo Bertoni è uno scrittore italiano che vive a Pilzone, sul lago d’Iseo. Lavora come assistente educativo e scrive racconti da quando era bambino La sua opera più recente "Più Vite" è la raccolta di dodici storie, mentre "Piccole Vite" è una raccolta di storie illustrate quotidiane . La recensione di entrambe le opere di Matteo Bertoni è curata da: Teresa Cautiero
PIU' VITE

Amori adolescenziali, passioni seducenti, una ragazza alle prese con la sua psiche, una donna che perde momentaneamente la memoria ma ritrova se stessa,un ragazzo che ha per amici quattro marziani immaginari, un uomo che viene salvato costantemente da tre angeli custodi che altri non sono se non tre ex conquiste, sono alcuni dei racconti tra fantasia e realtà che vengono proposti in questo libro. In “ PIÚ VITE” l’autore ci mette di fronte alle difficoltà che ognuno può incontrare nel corso della vita, ma è proprio in questi momenti che emergono le migliori qualità delle persone, proprio come accade ai personaggi di questi racconti. È un libro da leggere perché ci permette di viaggiare nelle avventure dei protagonisti e perché no di trovare magari soluzioni a problemi analoghi.  

                         PICCOLE VITE

Tre storie che l’autore ci presenta per aiutarci a capire come superare alcune difficoltà che vengono espresse attraverso le emozioni dei nostri personaggi.

C’è chi teme il giudizio degli altri ( Tiglio il coniglio), chi si sente diverso e teme di essere inferiore agli altri ( Cibolandia), e infine chi non riesce a controllare le proprie emozioni( Grillo Strillo). Ogni storia ci insegna che non dobbiamo sempre dimostrare a noi stessi quanto valiamo nei confronti degli altri , che ognuno ha una propria personalità, e che ogni cosa deve essere fatta a tempo debito, al momento giusto.

Questo è un libro che consiglio di leggere non solo ai bambini per la semplicità dei caratteri usati e illustrazioni così ben articolate, ma anche e soprattutto agli adulti, che possono trarre spunto per educare i propri figli.



27 novembre 2023
Io Sono
Maria Puteolana

Storia di una guerriera leggendaria
di Filomena Liccardi
Kiròs Edizioni


In un mondo di uomini, dove la forza e il coraggio erano considerati appannaggio di un genere più che di un altro, in cui una donna doveva impegnarsi il doppio di un uomo per ottenere riconoscimento, in un’epoca in cui le donne si dedicavano alle tele, all’ago, si fa largo una figura semi-leggendaria:  Maria Puteolana.

Siamo nel 1324 quando Napoli era la capitale del regno di Sicilia sotto il dominio degli Angioini.

È proprio qui che il grande poeta Francesco Petrarca incontra la Virago Maria e ne dà testimonianza:

«…ma oggi, quando si è fatta innanzi e mi ha salutato, bardata da guerra e al comando di un manipolo di soldati, ne sono rimasto sbalordito. Poi sotto quell’elmo ho riconosciuto la sua femminilità».

L’autrice è riuscita a creare una storia molto accattivante intorno all’evento che ha scatenato in Maria questo desiderio di diventare una guerriera. Con una serie di flashback in punta di morte ci fa ripercorrere tutti i momenti salienti della sua vita.

Un libro da leggere tutto di un fiato per scoprire gli intrighi che hanno caratterizzato il periodo angioino nella città di Napoli ma soprattutto di Pozzuoli, di cui entrambe sono gloriose cittadine.
                                                                                 Teresa Cautiero

 


17 maggio 2023

Ho (quasi) messo a posto i miei libri

(Diario fra il Covid e la maturità)

di Giulia Canteri

VJ Edizioni

  Giulia Canteri è una diciottenne veneta che frequenta la quinta superiore e che si appresta ad affrontare un passo importante, la maturità. Purtroppo, il Covid stravolge tutto e ci costringe a restare chiusi in casa a causa del lockdown generale. È in quel clima che nasce questo libro, scritto sotto forma di diario nel periodo che va dal 25 marzo al 3 maggio 2020.

   Il libro è animato da momenti nostalgici e introspettivi, dove l'autrice mette a nudo la sua anima con passaggi ironici e commoventi, dove emerge il ritratto di una ragazza estremamente profonda e matura rispetto alla sua età. Capace di trovare bellezza anche nelle cose più semplici e quotidiane.                

Pagine ben scritte, con notevoli sequenze descrittive e numerosi spunti di riflessione che lettori coetanei dell'autrice, e non solo, sicuramente apprezzeranno. Ciò che maggiormente emerge è però l'assoluta sincerità, la mancanza di filtri con cui Giulia Canteri presenta sé stessa e il suo mondo, fatto di amici, familiari, insegnanti e storie che escono (ed entrano) da quei libri che, un po' alla volta ha cominciato a mettere al loro posto.

   “Ho (quasi) messo a posto tutti i miei libri” è l’istantanea di alcune settimane, racconti di vita vera che fanno riflettere senza mai risultare pesanti o tediosi, una storia da leggere perché scritta da una ragazza molto promettente.

                                                                                                                                                Recensione di Teresa Cautiero



25 aprile 2023
MALEDETTA  CENERENTOLA
di
Tiziana Irosa

   Victoria Morelli, la nostra cenerentola moderna, è una donna affermata che ha ben chiaro il suo ruolo nel mondo. A differenza dei fratelli, ha scelto da sola cosa “diventare da grande”, senza ritrovarsi la strada spianata da una madre e un padre adorabili quanto ingombranti.
   Victoria discende da una facoltosa famiglia di giudici e avvocati, ma sia chiaro ( parole della madre) “io e tuo padre siamo ricchi, tu e i tuoi fratelli siete nullatenenti”. Molto bene, la madre ha incalzato dicendo “che sia chiaro, siamo tutti poveri” e non contenta ha interpellato lo zio che ha chiesto a Victoria e alla sorella se avessero avuto dieci euro perché avrebbe dovuto regalar loro dei soldi, ma aveva solo venti euro e non due cinque, per cui “io vi regalo la venti euro, ma voi avete il resto di dieci?” Bah! Victoria è un personaggio solare, è generosa, è pasticciona, paragonabile a una Bridget Jones, deve però incontrare l’altro protagonista, Christopher Carter, “Mister palo della luce” o, meglio ancora “Winner”, “Winny” per gli amici. Un uomo i cui “sguardi inceneritori erano famosi” e aveva la “mania di averla sempre vinta su tutti” e dovevano lavorare insieme… Victoria scoprirà presto che Christopher Carter è molto di più di un tiranno senza cuore, è bello e intelligente, premuroso quando serve, e con una gran bisogno di trovare l’anima gemella, quella in grado di comprenderlo veramente.
   Tiziana Irosa è l’esempio che non c’è bisogno di un piccolo o grande editore per pubblicare sul mercato un prodotto impeccabile sia dal punto di vista della scrittura, che sulla costruzione di una trama straordinaria. Apparentemente semplice, ma di fatto estremamente complessa.
                                                                                                                                                                                                      Recensione di: Teresa Cautiero

27 marzo 2023
M A N E S K I N
ITALIAN ROCK 2.0
di PATRIZIA DE ROSSI
(Diarkos Editore - 2022)

   “…Nulla al mondo ti rende più libera della conoscenza, niente ti apre la mente più della lettura, perché la letteratura, e la scrittura, ti fanno diventare una persona migliore...”

   Con i concetti espressi in questa breve frase, Patrizia De Rossi, giornalista, autrice e conduttrice di programmi radiofonici, direttore responsabile di un periodico di musica e spettacolo, nonché valente scrittrice, accoglie i visitatori della sua pagina web.       Sono concetti ampiamente condivisi, la cui validità, che non può essere disgiunta dalle caratteristiche di ciò che si legge, è ampiamente ravvisabile negli scritti di Patrizia De Rossi e quindi anche nel suo libro “Maneskin -Italian Rock 2.0” pubblicato nel 2022 da Diarkos Editore.  

   Già autrice di opere che trattano di famosi cantanti, Patrizia De Rossi, con il libro “Maneskin- Italian Rock 2.0”, ci porta a conoscere una band italiana che, in pochissimo tempo, ha raggiunto alti livelli di gradimento, specialmente tra i giovanissimi.

   Il libro è un’istantanea con cui l’autrice, molto attenta nel mantenere nell’inquadratura tutti i particolari più significativi, fissa sul rullino del suo libro la folgorante carriera di un gruppo musicale italiano che sta riscuotendo significativi successi anche all’estero.

   Patrizia De Rossi, racconta la storia dei Maneskin (trad.: chiaro di luna) a partire dalla formazione del loro nucleo originale, ma anche l’evoluzione del loro sound e del  look  con cui si propongono nei loro concerti, intercalando il suo scritto con pagine in cui, i singoli componenti del gruppo, raccontano se stessi rivelandoci  che, per assicurare al loro pubblico il meglio di se stessi ( un plauso alla professionalità), si impongo regole di vita chiarissime, in cui non trovano posto né il cibo spazzatura e né, tantomeno, l’alcol e le ore piccole (un salutare messaggio alle giovani generazioni).

   Lo scritto di Patrizia De Rossi non è avaro di date, di nomi e di notizie in merito all’ascesa del gruppo, ma non vuole essere e non è un annuario. Infatti scorre leggero come un racconto, in cui gioca un ruolo importante l’entusiasmo con cui l’autrice ci porta a conoscere i Maneskin. Leggendolo, ci si immerge in una cronaca puntuale di un attuale, interessante momento culturale sulla cui tenuta, che a tutt’oggi non è  in discussione, date le numerose variabili che interessano tra gli altri anche l’ambito musicale, solo il tempo potrà esprimere un giudizio definitivo. 



 28 febbraio 2023

NON FATE I BRAVI

di NADIA TOFFA

(Tascabili degli Editori Associati s.r.l. - Chiarelettere Editore s.r.l. - maggio 2021 )

    Nel 2018, Maurizio Costanzo, giornalista e comunicatore eccelso spentosi solo pochi giorni fa, ospite in una trasmissione condotta da Massimo Giletti, definì: parentela mediatica, il rapporto che negli anni si instaura tra chi fa televisione e chi segue a casa e, in solo due parole, riuscì a sintetizzare il legame complesso e forte che, in alcuni casi, unisce persone che mai avranno modo di stabilire un rapporto diretto.

     Nel caso di Nadia Toffa e del rapporto che la legava al suo immenso pubblico, a mio avviso, parentela mediatica, è una definizione "quasi" perfetta. Quasi, perché per ciò che ci lascia, dedicandoci gli ultimi istanti della sua breve vita, e per quello che racconta don Maurizio Patriciello nell'appendice di "Non fate i bravi", Nadia è stata qualcosa in più di un parente mediatico. E' stata, per molti, un riferimento concreto, diretto e, soprattutto, certo.

   Spentasi prematuramente, Nadia ci ha voluto lasciare, in un’edizione postuma curata dalla madre, i pensieri che le hanno affollato la mente negli ultimi mesi di vita.

    "Non fate i bravi" non è un libro, è una poesia lunga 162 pagine. E’ un inno alla vita e un messaggio, quasi una guida su come viverla apprezzandone ogni singolo minuto come un dono ineguagliabile, e non cedendo all’insoddisfazione perché “..spreca attimi di gioia”.

   Per Nadia l’uomo deve veramente prendere spunto dal creato “…; i fiori, le piante, le farfalle sorridono, tutto evolve, cresce silenziosamente in armonia; le stelle brillano senza far fatica; il sole sorge, cioè nasce e tramonta, dunque muore senza tristezza ma anzi sorridendo; e questo ogni santo giorno…..Solleviamo le braccia al cielo in un inno alla vita. Stupiamoci di questo miracolo….non diamolo per scontato…è un regalo che ci viene offerto senza un’occasione speciale…proviamo anche noi ad essere felici senza motivo.

    I pensieri di Nadia Toffa sono un fiume a cui la pioggia di una tempesta devastante e inarrestabile ha dato un immenso, vitale vigore. Un fiume in piena che, nel suo  percorso che sa essere breve, vuole disperdere la sua forza in rigagnoli che restituiscano fertilità ad una pianura arsa.

     In ciò che ha scritto nulla cede al suo stato, niente cede all’autocommiserazione, ma molto dona, soprattutto coraggio: “….errori, non abbiatene paura. Chi non sbaglia si perde una sensazione intima e tenera. Coccoliamo i nostri sbagli, tutti in fondo prendono abbagli; non abbandoniamoli, facciamone tesoro. Karma e sangue freddo…..”

    Leggendo “Non fate i bravi” Nadia Toffa ci ha gridato che il vero senso della vita è la vita stessa e, alla vita, ha riservato gli ultimi, accorati tre versi che chiudono la  sua lunga poesia:

“Ti scongiuro, non mi chiamare;

in questa candida bellezza

vorrei ancora un pochino danzare”

   Credo che molti abbiano già letto questo libro, ma spero che altri ancora lo leggano, perché Nadia Toffa era molto più di una parente oltre lo schermo televisivo.

                                                                                                                                                                               Claudia Cicale



Campania 1943
di
Simon Pocock

    Campania 1943 è una collana che conta sei volumi e che, come spiega autore, Simon Pocock, nato a Bedford (GB) nel 1951, laureato in lingua e letteratura italiana all’Università di Londra, vissuto per molti anni a Napoli, storico e docente universitario, “…si prefigge lo scopo di ampliare, affiancare e amalgamare le diverse narrative, civili e militari, che già esistono sulla storia della seconda guerra mondiale in Campania. Il mio primo obiettivo era la verifica e/o il chiarimento dei tanti episodi già riportati nella letteratura esistente - in maniera spesso non coerente dal punto di vista cronologico o geografico ma con il passare del tempo sono venuti fuori tanti altri episodi che a loro volta richiedevano indagini più approfondite. Oltre alla tradizionale bibliografia letteraria e archivistica, quindi, ho voluto anche interpellare centinaia di testimoni italiani nei territori interessati, visitando più volte tutti i luoghi che venivano evidenziati durante il corso delle mie letture, consultazioni e colloqui".

    La pubblicazione delle opere che compongono la collana non è recente. Infatti Simon Pocock ha dato avvio al progetto nel 2000 e, a nostro avviso, l’impegno profuso dall’autore sia nella ricerca che nella raccolta di testimonianze, ha dato vita ad una memoria preziosa e puntuale degli eventi che, nel corso della seconda guerra mondiale, interessarono la Campania e, nell’ambito della stessa, molti comuni delle sue province.

    La collana “Campania 1943” è cronaca asettica e testimonianza diretta di eventi che non dovremmo dimenticare, ma è anche un’opera che, oggi, ci offre momenti di ineludibile riflessione, perché la guerra è tornata a toccare l’Europa con la sua devastante violenza.  

    Forse la memoria di un vissuto non troppo lontano e le tragiche ombre che oscurano il nostro Continente ci consentiranno di comprendere  pienamente il significato e i valori della pace.

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